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I grani antichi sono il futuro

grani antichi

Tra i pizzaioli, e non solo, sta diventando sempre più comune parlare di grani antichi per la preparazione degli impasti.
Soprattutto a seguito delle varie patologie dovute a un regime alimentare sbagliato, alla perdita di specie cerealicole e all’impoverimento dei suoli, questo fenomeno, non solo italiano, sta riscontrando molto successo.

 

Ma cosa s’intende per grani antichi?
Sono varietà del passato rimaste autentiche, originali e che nel tempo non hanno subito modifiche per aumentarne la resa, sono rimaste come la natura le ha create. La ripresa di questa tradizione rurale permette agli agricoltori e ai mulini di proporre sul mercato un prodotto sano, dalle molteplici proprietà nutritive e con un ricco valore storico culturale.

 

Scopriamo assieme le caratteristiche principali delle farine prodotte con grani antichi:

 

  • meno raffinate grazie alla macinazione a pietra, che permette così di mantenere i valori nutrizionali presenti nel chicco;
  • rapporto più equilibrato tra presenza di amido e presenza di glutine, così da allontanare la possibilità di sviluppare intolleranze al glutine;
  • più nutrienti: ricche di fibre, sali minerali, antiossidanti che aiutano a combattere l’obesità, alcuni tipi di diabete e malattie cardiovascolari;
  • più leggere e digeribili;
  • proprietà organolettiche e aromatiche uniche: più saporite, dal gusto rustico e dal vero sapore della tradizione

 

Acquistare grani antichi, oltre a supportare i piccoli agricoltori, tutela la biodiversità del territorio evitando che questi importanti grani spariscano per sempre. Alcuni esempi di grani antichi sono il Senatore Cappelli, la Saragolla, la Tumminia, il Gentil Rosso, la Verna etc.