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La storia della pizza a portafoglio

Quando si parla di pizza, la mente corre subito alla celebre pizza Margherita, con la sua storia ricca di aneddoti e tradizioni. Tuttavia, esiste una “sorellina” altrettanto deliziosa e spesso sottovalutata: la pizza a portafoglio, o pizza a libretto. Si tratta di una pizza, generalmente rossa e più piccina, ripiegata su se stessa e avvolta in della carta, perfetta per essere mangiata camminando. Non c’è bisogno di un coltello per tagliarla, non occorre un piatto su cui poggiarla… insomma, si tratta di una versione perfetta per lo street food!

Nonostante molti credano che la pizza a portafoglio abbia origini antiche, la realtà è diversa. Questa deliziosa variante della pizza tradizionale non è così vecchia come la pizza classica. Si dice che sia nata nella storica Pizzeria Port’Alba, fondata nel 1738. Tuttavia, tracciare con precisione le sue origini è complicato. Probabilmente, la pizza a portafoglio risale alla metà del secolo scorso. Questa deduzione proviene dal libro “Il Ventre di Napoli” di Matilde Serao, una testimonianza della vita e del cibo di strada nella Napoli dei primi del ‘900. Curiosamente, la pizza a portafoglio non è menzionata nel libro, poiché all’epoca le pizze erano grandi e venivano vendute a fette, simili a quanto accade oggi in America.

La pizza a portafoglio rappresenta una parte essenziale della cultura napoletana, un cibo da strada amato da tutti e disponibile in ogni angolo della città. La prossima volta che ti trovi a Napoli, non perdere l’occasione di gustare questa delizia nascosta. La pizza a portafoglio è pronta a conquistare il tuo cuore e il tuo palato, proprio come ha fatto con i napoletani da generazioni.

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pizza a portafoglio