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Pomodoro San Marzano: la parola a Pasquale d'Acunzi, fondatore del consorzio

Pomodori-san-marzanoI pomodori San Marzano vengono coltivati anche in Belgio, legalmente. Serve a poco, dunque, la denominazione di origine controllata campana. Le dichiarazioni del commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan stanno facendo discutere i produttori e le istituzioni italiane che non ci stanno a vedere un prodotto tipicamente italiano prodotto anche in Belgio.

 

L’allerta è scattata in seguito alla vendita di pomodori prodotti in Belgio etichettati come San Marzano dall’azienda Lava. Phil Hogan ha stabilito con fermezza che “Il pomodoro San Marzano può essere coltivato al di fuori dell’aria geografica delimitata e non è appannaggio dei produttori italiani” perciò “la Commissione europea non può constatare se le etichette di pomodori prodotti fuori dall’Italia, commercializzati in Belgio ed etichettati ”San Marzano”, costituiscono una evocazione irregolare della denominazione Dop italiana, o un utilizzo lecito del nome della varietà”. In poche parole i belgi possono coltivare tranquillamente i pomodori San Marzano.

 

Il San Marzano è una varietà di pomodoro conosciuta in ogni parte del mondo, coltivata a ridosso del Vesuvio. Rappresenta una fetta importante dell’economia di ben 41 comuni delle province di Napoli, Salerno e Avellino. Dal 1996 la comunità europea ha assunto un provvedimento importante, ossia una DOP che tutela questo prodotto o per meglio dire, dovrebbe tutelarlo: non è sufficiente per scongiurare l’uso della dicitura San Marzano da parte di produttori che con la Campania non hanno nulla a che fare.

 

Pasquale d'Acunzi

A seguito delle dichiarazioni del Commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan, il fondatore del consorzio Pasquale d’Acunzi afferma che: “la Comunità Europea ha già svolto il suo compito nel 1996, ora spetta alla comunità e ai cittadini membri, insieme ai consorzi, ai comuni e alla regione la tutela e la valorizzazione di questo prodotto. Non riesco a capire se la dichiarazione di Hogan si riferisce al pomodoro fresco oppure al prodotto che viene conservato in scatola o in vetro. Questa differenza non è una banalità, perché se il presidente Hogan si riferisce al pomodoro fresco dovrebbe sapere come tutti che la comunità europea non ha dato un riconoscimento di una DOP sul pomodoro fresco, ha dato invece il riconoscimento della DOP solo al pomodoro trasformato. Il pomodoro DOP attiene solo al trasformato insieme ad un processo, alla provenienza, a tecniche produttive agricole da rispettare ossia una varietà San Marzano, seppure sia San Marzano, ma che non viene coltivata secondo il disciplinare approvato dalla comunità europea, non potrà mai diventare una qualità trasformata in scatola e definita DOP.

D’Acunzi continua: “la dichiarazione di Hogan crea confusione nel consumatore e può mettere in pericolo non solo la DOP San Marzano, ma può mettere in discussione il sistema di eccellenze agroalimentari italiane ed anche europee. Volevo assicurare il consumatore che San Marzano DOP non è replicabile in altre parti del mondo, se qualcuno vuole far passare per DOP quello che non è, dimentica che ci sono dei regolamenti della comunità europea che difendono il prodotto DOP e aiutano il consumatore a riconoscere e identificare l’originale”.

 

Insomma, ora non basta più lottare contro le denominazioni farlocche, è necessario anche difendersi da coloro che dovrebbero tutelare la specificità dei prodotti.

 

In merito alle prossime attività del Consorzio, Pasquale D’Acunzi ci anticipa: “Capiamo che il problema esiste, per questo motivo abbiamo chiesto un incontro al Ministro Martina per affrontare questo argomento e trovare una soluzione perché non si distrugga un’eccellenza come il San Marzano DOP.”

Ph: Pasquale d’Acunzi, fondatore del Consorzio di tutela del pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino